Il gender gap nel mondo del lavoro STEM

L’8 marzo si celebra la festa della donna, giornata che – tuttavia –non è da considerarsi una semplice festa. L’evento, celebrato per la prima volta in Italia nel 1922, non nasce con il solo scopo di celebrare le conquiste ottenute dalle donne, ma anche per ricordare e tenere alta l’attenzione sulle discriminazioni a cui viene sottoposto il genere femminile.

Un tema che negli ultimi anni ha fatto molto discutere è quello della donna nel mondo del lavoro. È noto il fatto che, in tutto il mondo, il tasso di occupazione maschile sia più elevato rispetto a quello femminile. In particolare, in Italia ben 4 donne su 10 fra i 35 e i 44 anni non lavorano. Se poi ci soffermiamo sui settori tecnologici, il numero di donne impiegate cala ulteriormente: esse rappresentano infatti solamente il 16% del totale dei lavoratori nell’ambito.

Con l’avvento delle nuove generazioni questa tendenza sta gradualmente migliorando, ma la disparità è ancora molto sentita; il Global Gender Gap Report del 2022, stima che ci vorranno ancora approssimativamente 132 anni perché il divario di genere venga colmato una volta per tutte.

È soprattutto nell’ambito STEM (acronimo inglese di science, technology, engineering and mathematics) che il problema del gender gap risulta ancora allarmante: attualmente, solo il 18% delle donne italiane che frequentano l’università si sono orientate verso una facoltà STEM

La causa prima di questa propensione delle donne verso discipline più umanistiche è attribuita al tanto famoso (quanto infondato) stereotipo secondo cui “la tecnologia e l’informatica sono cose da uomini” e che le donne non siano compatibili con tali discipline, credenza che ha accompagnato e segnato intere generazioni femminili sin dalla più tenera età. 

Le poche donne che decidono di non seguire questa tradizione ed intraprendere un percorso STEM, affermano poi di sentirsi discriminate a causa del loro genere: quasi il 70% di queste ultime pensa che al momento dell’assunzione, a parità di titoli, venga preferito un uomo e di avere minori probabilità di conseguire un avanzamento di carriera rispetto al genere opposto. 

Noi di Studio Centro, che abbiamo da sempre a cuore i temi della diversità e dell’inclusione nel mondo del lavoro, siamo orgogliosi di rompere questo stereotipo: ben il 60% del nostro team è costituito da donne! 

Cogliamo l’occasione per ringraziare una ad una le nostre donne: Sabrina, impegnata nell’amministrazione, BarbaraMonicaMichela Giulia, dell’ufficio analisi, controlli e formazione, Lisa, Sara, Giada e Simonetta le consulenti applicative, Elisa e Alessandra della sezione contratti, Giulia della direzione commerciale; Tiziana e Manuela in reception, MichelaRoberta e Giorgia che si occupano del Servizio Paghe AvanzatoClaudia, Cristina, Lara, Elena che si dedicano allo sviluppo software, Anita che riveste il ruolo di tecnico commerciale e Matilde, stagista universitaria, impegnata nella comunicazione e nel marketing aziendale.

L’uguaglianza è l’anima della libertà. Di fatto, non c’è libertà senza di essa. 

– Frances Wright